PREMESSA
“Nella fisica riemergono, sotto forma di feticci sensibilmente instabili, adagiati a terra o sospesi in aria, i pensieri disonesti. Hanno tratti insolenti e trasportano il seme di una rinnovata esistenza. Ad un tempo imprecisato, di comune accordo, compiono atti preparatori al fine di attribuirsi un’anima. Con la cadenza metrica degli esseri notturni scrutano i miei movimenti: vogliono impadronirsi della ratio promessa. E’ una guerra stomachevole, che si conclude, sempre, a loro favore. Con satirica abilità catturano frammenti pluricellulari della mia essenza. Ha l’aspetto di un parto doloroso. Coscienze infuriate, ma colme di linfa catastematica, escono dal mio grembo. E’ un immenso piacere osservarle mentre giocano insieme.”
“Aufheben” (“il superare conservando”) è un principio di matrice filosofica che, tramite il linguaggio della materia recuperata, riproduco come sillogismo di indubbia potenza: esso trova la propria esplosione sia dal punto di vista tecnico, in considerazione del fatto che ogni opera è la sintesi dello scarto (o lo strumento creativo) di quella che l’ha preceduta, sia dal punto di vista concettuale: “il superare”, inteso come “evoluzione” non può prescindere dalla forza della “conservazione”. Prende vita così, la dinamica della “cura” intesa come riparazione (e sublimazione) del corpo e dell’anima contro l’agonia dell’usare, consumare e gettare. “Curarsi” è accettazione del dolore e catarsi evolutiva. Il “disagio” come fondamento del moderno edificio della rinascita.
Alessandro Gasbarri